Disturbi del sonno. Grazie al tuo dentista puoi combatterli

Disturbi del sonno. Grazie al tuo dentista puoi combatterli

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) costituisce una grave problematica per la salute, provocando una desaturazione dell’ossigeno nel sangue in grado di avviare una cascata di eventi che provocano problemi alla salute.

Se russi o ti svegli stanco potresti soffrire di apnee notturne. La Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è una patologia caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione delle vie aeree e può causare danni anche gravi alla salute, come infarto, ipertensione e cardiopatie. I sintomi principali sono russamento, sonnolenza, perdita di attenzione e sensazione di stanchezza e richiedono la dovuta attenzione: il tuo dentista può aiutarti nella diagnosi e nell’individuare la terapia più adeguata.

La comunità scientifica ha da tempo riconosciuto l’importanza dell’odontoiatra, così come altre figure mediche, che possono intercettare e curare questa sindrome. In particolare si riconosce come l’applicazione da parte dell’odontoiatra di dispositivi intraorali possa intervenire terapeuticamente nelle forme lievi e moderate dell’OSAS.

Si stima che la frequenza di OSAS sia del 4% della popolazione (circa 2 milioni di individui) e che soffrano di semplice russamento circa il 30% degli adulti, percentuale che sale notevolmente con l’aumento dell’età. Questi i fattori di rischio: anomalie scheletriche e dei tessuti molli maxillo-facciali, disturbi endocrini, il fumo, l’obesità, fattori genetici, il consumo di alcol, fattori posizionali. L’elevato impatto socio-sanitario che le OSAS hanno sui cittadini ed in particolare sul rischio di incidenti stradali causati, proprio, da colpi di sonno su soggetti a rischio ha indotto il nostro Paese, su indicazione dell’UE, a emanare una norma che vieta il rinnovo della patente ai soggetti a rischio.

Le apnee notturne non sono una cosa solo da grandi, ma potrebbero riguardare anche il tuo bambino! Parlane con il tuo dentista

Fonte: Newsletter ANDI Marzo 2016